giovedì 29 marzo 2012

Fuori la lista dei finalisti!



Main Street Srl rende noti i nomi dei 20 finalisti, selezionati tra i 249 partecipanti al concorso internazionale “DHG Art Factory, Prize for contemporary art”, finalizzato alla promozione dell’arte contemporanea ed alla valorizzazione del legame tra arte, industria e territorio, nel nome della ricerca e della creatività.
“Qualità, ricerca, aderenza al tema, innovazione e contemporaneità”, come indicato nel bando (art. 11), sono stati i criteri fondamentali per l’individuazione dei finalisti. Dichiarano i vertici aziendali: “Come la natura dei nostri materiali, fruibili a tutte le latitudini, anche la scelta delle opere è stata eseguita ricercando una forza comunicativa immediata, che riuscisse ad unire la tradizione tessile, da cui proveniamo, alla nostra visione di questo mestiere, perché Dyeinghousegallery è un work in progress, che ama le contaminazioni. Ci lasciamo persuadere e sedurre da ciò che è nuovo e diverso, da punti di vista inediti, per crescere e trasformarci, seguendo sempre nuove ispirazioni. È stata una selezione dura, ma ciò che importa è che, qualsiasi cosa deciderà la giuria tecnica, sarà sicuramente soddisfacente, visto che tutti i lavori posseggono una loro forte personalità, tanto da accarezzare l’idea di proporre collaborazioni future a molti di questi artisti”.
I 19 progetti selezionati dall’Azienda, unitamente a quello di Anna Luana Tallarita, votato dal pubblico on-line, saranno sottoposti al parere di una giuria professionale, composta da Gaia Gualtieri (Amministratore Delegato Main Street Srl), Francesco Funghi (Direttore Galleria d'arte contemporanea Vault), Lorenzo Giusti (Curatore EX3 Centro per l’arte contemporanea Firenze), Livia Savorelli (Direttore Editoriale Espoarte Contemporary Art Magazine) e Massimiliano Tonelli (Direttore Artribune), che entro il 24 aprile 2012 decreterà il vincitore. La pubblicazione sul sito www.dyeinghousegallery.com/artfactory avrà carattere di comunicazione ufficiale.
“DHG Art Factory, Prize for contemporary art” costituisce solo la prima di una serie di iniziative che vedranno il marchio DHG - dyeinghousegallery (www.dyeinghousegallery.com) abbinato al mondo dell’arte e della cultura, alla ricerca di nuove idee e possibili commistioni tra industria e creatività.
Finalisti: Ben Brown, Richard Biancalani, Francesca Bruni, Bunker108, Carlo Colli, Fausto Della Villa, diLo - Eugenia, Di.Segno studio creativo, Daniele Fabiani, Ettore Favini, Giulia Gaccione, Dario Paolo Insabella, Lato Zanetti, Kate McCarthy, Franco Menicagli, Elena Piccolboni, Nicoletta Scilimati, Alessia Silvestrelli, Spogo, Anna Luana Tallarita.

venerdì 23 marzo 2012

La Lana


Abbiamo deciso di creare delle schede di approfondimento per ognuno dei nostri prodotti.
Queste schede saranno presto disponibili anche sul nostro sito internet.

Pecore Australiane
Iniziamo dalle fibre, iniziamo ovviamente dalla lana.


La lana può essere raggruppata in 3 grandi categorie:


1) lana merinos: corta, finissima, molto arricciata e destinata all’abbigliamento
2) lana incrociata:  di media finezza, poco arricciata, destinata alla produzione di tessili per l’arredamento
3) lana ordinaria: lunga, setolosa, destinata a prodotti particolari come la confezione di materassi

Tosatura vecchio stile
La tosatura
La tosatura delle pecore si esegue una volta l’anno e in alcuni luoghi due volte.
Il metodo tradizionale, ancora in uso in parecchi paesi, è quello della tosatura a mano fatta con grosse forbici oppure con tosatrici a pettine. Nei grandi allevamenti che possono, come in Australia, raggiungere anche i 10.000 capi, la tosatura viene fatta con speciali macchinette elettriche che assicurano una tosatura rapida e una rasatura massima.

Non appena il vello è raso la lana viene raccolta e portata alla cernita.
La prima operazione della cernita consiste nella sbordatura o skirting (che consiste nella eliminazione degli scarti  detti pezzami).
A questo punto il vello viene arrotolato in modo che la spalla, cioè la parte migliore, resti al di sopra quindi si passa alla classificazione del prodotto che viene fatta prendendone in considerazione finezza, lunghezza, colore e condizioni generali.

Le lane di tosa si distinguono In:
-          lane sucide: tali e quali come provengono dall’animale
-          lane saltate: lavate addosso all’animale
-          lane lavate o scoured: lavate dopo la tosatura (mantengono parte dell’untuosità propria del vello che serve a conservarlo)
-          lane laf: lane lavate a fondo

La lana di 1° tosa si chiama agnellina, il famoso lambswool. Questa lana proviene da agnellini intonsi fino agli 8 mesi di vita.
E’ una buonissima lana (19.5 micron) per la quale l’I.W.S (International Wool Secretariat) ha lanciato nel 1984 il famoso marchio LAMBSWOOL abbinandolo al simbolo della pura lana vergine con il proposito di tutelare la lana extrafine di agnello.


Caratteri e morfologia
Il vello grezzo è formato da ciocche di fibre più o meno agglutinate dall’untume e dal sudore mischiati a sostanze di varia natura come fibre, paglia, polvere…
Liberate da tutte le impurità le ciocche si dimostrano formate da fibre di lunghezza oscillante dai 4/6 ai 40 cm.

E’ cattiva conduttrice di calore e ciò la rende apprezzata per la preparazione dei tessuti caldi ma ciò che rende veramente coibente e protettivo un tessuto di lana risiede nella sua particolare struttura che le permette di trattenere l’aria nell’intrico delle sue fibre elementari.

E’ la fibra con il più elevato potere di assorbimento dell’umidità ma nel contempo è altamente idrorepellente. Una goccia d’acqua fatta cadere su un tessuto di lana, una volta rimossa, non lascia alcuna traccia di bagnato. Può infatti assorbire umidità fino al 33% del proprio peso senza dare sensazione di bagnato. Ciò che avviene è una reazione chimica pa la quale la fibra sviluppa calore mentre le sue molecole assorbono l’umidità. Tutto questo consente al corpo umano la massima protezione contro repentini sbalzi di temperatura.
E’ la fibra meno infiammabile che esista, brucia con difficoltà emanando un odore sgradevole e forma un carbone gonfio e spugnoso.

Al microscopio la lana appare formata da 3 strati:
      -     lo strato esterno, costituito da minutissime cellule appiattite a forma di scaglie, disposte ad embrice
      -      lo strato mediano che è formato da un insieme di esili cellule fusiformi
      -     lo strato interno formato dal midollo 8che può anche mancare lasciando un canale vuoto

La lana è costituita da cheratina, proteina ricca di zolfo costituente essenziale anche di unghie, capelli e corna e da sostanze grasse che, purificate, prendono il nome di lanolina.

I caratteri che ne determinano il valore e la sua idoneità a diversi usi sono: la finezza, la lunghezza, le ondulazioni, le elasticità, la tenacità, il colore.
La finezza è senz’altro uno dei caratteri più importanti poiché da esso dipende il grado di filabilità, ossia la lunghezza di filato che si può ottenere con un certo peso di lana. Le lane quindi sono considerate tanto più pregiate quanto sono più fini.
Le lane più fini sono anche le più corte e le più ondulate, come la merinos. 
Sono definite fibre corte quelle inferiori ai 6-7 cme, fibre lunghe quelle superiori (le longwools inglesi possono raggiungere anche 40 cm!).
Le ondulazioni contribuiscono a dare alla lana morbidezza, sofficità, elasticità, adesione nella filatura. Più la fibra è fine tanto più frequenti e regolari sono le sue ondulazioni.

Il colore più diffuso è il bianco avorio ma esistono anche pecore grigie, morette, nere e rossastre.
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